Discussione:
Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
(troppo vecchio per rispondere)
Weiss
2005-12-07 10:28:15 UTC
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Sto leggendo su it.arti.cinema un elenco di alcuni errori comuni nei
doppiaggi.
Divertente, riassumo:

-Warden (direttore di carcere) confuso con un nome proprio "Sono Warden
Mitchell!"
- Dean (preside o simili) confuso con il nome "sono Dean Johnson!"
- "Hanno compromesso gli "Instradatori"!" (i router di una rete di
computer)
- il famigerato "olio di castoro" (nei doppiaggi e nelle traduzioni, manco
castor fosse il castoro) che poi sarebbe olio di ricino
-drug tradotto spesso con "droga" invece che con "farmaco" o viceversa a
prescindere dal contesto
- la celebre "pizza ai peperoni" che tutti mangiano (la pepperoni pizza
e'una pizza al salamino piccante), ricordo in effetti diversi film
- were-car (da tradursi "macchina mannara" come il lupo e tradotta, un
gioiellino, macchina che era
- un fantomatico "gas nitrogeno" (l'azoto)
- "a grand" in "Be Cool" :un equivoco clamoroso tra migliaia e centinaia
di migliaia di dollari che rendeva bizzarra e inverosimile tutta la trama
del film (se ne parlo' qui qualche tempo fa)

Il fatto e' che sta diventando frequente trovare errori palesi e "strani"
anche nei libri tradotti.
Per dire, in un libro di Bill Bryson potete leggere che in un pub molto
carino nel centro di Adelaide, rivestito in legno, con mobili in legno
ecc, c'era "un carico di legna" , e chissa' quanti esempi si potrebbero
fare.

La domanda:
Come mai vengono commessi simili errori, per rilevare i quali e'
sufficiente una conoscenza dell'inglese scolastica o poco di piu'?
Troppi fanno traduzioni? Concorrenza al ribasso? Non esistono piu' i
correttori di bozze?
Incuriosisce perche' di gente che conosca l'inglese (da fare traduzioni
migliori) mi pare ne esista un sacco.

Weiss
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Carlo Amoretti
2005-12-07 10:59:25 UTC
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Post by Weiss
Come mai vengono commessi simili errori, per rilevare i quali e'
sufficiente una conoscenza dell'inglese scolastica o poco di piu'?
Troppi fanno traduzioni? Concorrenza al ribasso? Non esistono piu' i
correttori di bozze?
Incuriosisce perche' di gente che conosca l'inglese (da fare traduzioni
migliori) mi pare ne esista un sacco.
Perchè di gente che conosce l'inglese ce n'è molta, ma se non conosce
l'ambito italiano a cui si riferisce quel termine ecco che non potrà fare
una traduzione accettabile.

Router ... ma cosa sarà? guarda! il dizionario dice che "to route" vuol
dire instradare allora è un instradatore

Quella del Warden di 24 mi fa ridere da domenica sera e proprio non capisco
come abbiano fatto, meno male che era Warden e non Jailer sennò pensa allo
spasso "Pronto, sono Secondino Mitchell" :-D
--
Out of my mind. Back in five minutes.
Blog: http://www.carloamoretti.it/blog
Peltio
2005-12-07 13:27:49 UTC
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Nobody knew Why. But...
Who: Carlo Amoretti
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 11.59.25
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Carlo Amoretti
Router ... ma cosa sarà? guarda! il dizionario dice che "to route" vuol
dire instradare allora è un instradatore
Beh, e come lo vorresti tradurre, scusa?
http://it.wikipedia.org/wiki/Router

Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia). Sembra che gli italiani siano capaci
di tradurre solo i termini che hanno almeno il 90% delle lettere in
comune con la più ovvia traduzione italiana - poi si sbizzariscono in
traduzioni come digitale per digital (cosa aveva 'numerico' che non
andava?)

E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre
l'azione svolta a chi conosce l'italiano.

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
FB
2005-12-07 13:40:55 UTC
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On Wed, 07 Dec 2005 13:27:49 GMT, Peltio wrote:

[...]
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Non si può, con disinvoltura, cercare il significato di "to route" e
tradurre come se l'italiano fosse un giocattolo. A quanto ne so, "router"
si dice "router". Purtroppo, hai ragione.

[...]


Ciao, FB
--
No point in crying over spilt husband.
(The Cheap Detective)
Enrico C
2005-12-07 14:18:13 UTC
Permalink
On Wed, 7 Dec 2005 14:40:55 +0100, FB wrote in
Post by FB
[...]
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Non si può, con disinvoltura, cercare il significato di "to route" e
tradurre come se l'italiano fosse un giocattolo. A quanto ne so, "router"
si dice "router". Purtroppo, hai ragione.
Ragione in teoria ma torto in pratica.
Inventarsi un italiano puro che non esiste - come se l'italiano fosse
un giocattolo, appunto - e tradurre router con "instradatore",
sarebbbe un errore, IMHO.
--
Enrico C

"a 75 anni Clint Eastwood è il più grande regista americano vivente,
non c'è lotta, i vari Spielberg e Scorsese al suo confronto sono
ragazzini" [Alberto crespi, l'Unità, su 'Million Dollar Baby']
FB
2005-12-07 14:34:17 UTC
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Post by Enrico C
On Wed, 7 Dec 2005 14:40:55 +0100, FB wrote in
Post by FB
[...]
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Non si può, con disinvoltura, cercare il significato di "to route" e
tradurre come se l'italiano fosse un giocattolo. A quanto ne so, "router"
si dice "router". Purtroppo, hai ragione.
Ragione in teoria ma torto in pratica.
Inventarsi un italiano puro che non esiste - come se l'italiano fosse
un giocattolo, appunto - e tradurre router con "instradatore",
sarebbbe un errore, IMHO.
Forse avrei dovuto scrivere

Purtroppo! hai ragione

Insomma, volevo dire "Purtroppo, non certo per fortuna, e hai ragione a
rilevare che sia un peccato (ma le cose così stanno)".


Ciao, FB
--
«"Plano su di lei come un paradiseo imbottito di Taurus... Faccio guizzare
la lingua come un pitone ubriaco". Prendo questo libro, lo butto nel
cestino.»
(Recensione di Antonio D'Orrico sul Corriere della Sera Magazine)
Peltio
2005-12-07 17:57:34 UTC
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Nobody knew Why. But...
Who: Enrico C
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 15.18.13
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Enrico C
On Wed, 7 Dec 2005 14:40:55 +0100, FB wrote in
Post by FB
[...]
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Non si può, con disinvoltura, cercare il significato di "to route" e
tradurre come se l'italiano fosse un giocattolo. A quanto ne so, "router"
si dice "router". Purtroppo, hai ragione.
Ragione in teoria ma torto in pratica.
Inventarsi un italiano puro che non esiste
http://www.google.com/search?hl=en&lr=&q=instradatore&btnG=Search
Post by Enrico C
- come se l'italiano fosse un giocattolo,
A mio aviso quelli che trattano l'italiano come un giocattolo sono
quelli che si adattano, per pigrizia o incompetenza, a usare i vocaboli
stranieri.

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
capo
2005-12-07 19:34:39 UTC
Permalink
Post by Peltio
http://www.google.com/search?hl=en&lr=&q=instradatore&btnG=Search
Interessante.

Mi rendo conto che a livello statistico non ha fondamento, però farò dei
commenti sulle prima pagine di risultati.

14 risultati su 20 parlano di instradatori telefonici, che in effetti in
inglese si chiamano 'router' ('least cost router' di solito). Credevo ci
riferissimo a reti dati, però prendo atto che il router telefonico è
correntemente tradotto 'instradatore'.

Un risultato fa riferimento ad un "instradatore 1*16" che non so cosa sia.

Uno usa il termine 'instradatore' riferendosi ai server SMTP. In inglese
presumibilmente si direbbe 'forwarder'.

Uno è palesemente tradotto a macchina: "connettere l'instradatore
all'interruttore/concentratore attraverso la connessione alla tratta in
salita, o al punto di accesso".

Rimangono tre risultati che in effetti usano 'instradatore' come
traduzione di 'router' per rete dati.

"Warriors of the Net" è un testo, a modo suo, che spiega come funzionano
gli elementi della rete. L'uso di 'instradatore' si giustifica
perfettamente in quest'ambito, per altro bellamente affiancato a 'router'.

L'articolo su "Visual Basic Italia" è una traduzione di scarsa qualità,
che non è opportuno usare come esempio.

L'articolo di "Technology Review" è una traduzione passabile, piuttosto
aggressiva: traduce 'instradatore', 'verme', 'computer domestico'; non
traduce però 'e-mail', 'denial-of-service'.
Però quando leggi 'condivisione di files tra pari' l'unico modo per
capire è fare la traduzione all'inverso: 'peer-to-peer file sharing'.
Anche questo testo è di tipo divulgativo; inoltre i nuovi 'instradatori'
di PlanetLab non sono esattamente dei 'router' nel senso comune del termine.

Tirando le somme: 70% instradatore telefonico, 10% instradatore di
pacchetti in ambito di spiegazione, 10% instradatore di altra natura,
10% cattiva traduzione.

Il tutto su un campione del 3% delle pagine indicizzate da Google che
contengono la parola instradatore:
ricerca "site:it instradatore" -> 683 risultati;
ricerca "site:it router" -> 3.970.000 risultati.

'Instradatore', fuori dall'ambito specialistico, NON si usa. E si usa
ben poco anche dentro, e soprattutto quando ci si riferisce in astratto
alla funzione e non al dispositivo.

Molto meglio 'instradamento' contro 'routing':
ricerca "site:it instradamento" -> 78.200 risultati;
ricerca "site:it routing" -> 322.000 risultati.

W.
Peltio
2005-12-08 18:02:57 UTC
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Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 20.34.39
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by capo
Post by Peltio
http://www.google.com/search?hl=en&lr=&q=instradatore&btnG=Search
Interessante.
Mi rendo conto che a livello statistico non ha fondamento, però farò dei
commenti sulle prima pagine di risultati.
14 risultati su 20 parlano di instradatori telefonici, che in effetti in
inglese si chiamano 'router'
E lo sai perchè i termini telefonici sono tradotti in italiano?
Perchè sono stati tradotti tanto tempo fa, quando a scrivere manuali e
testi di riferimento era gente di un certa cultura che prendevano sul
serio il proprio lavoro.

Adesso invece basta un computer da 400 euro, un editor di testi e
l'azienda pinco palla mette online o fa stampare i propri cataloghi
pieni di strafalcioni e tradotti solo a metà (le parola che hanno
almeno il 90% delle lettere in comune con il corrispondente termine
italiano - esempio repeater si traduce ripetitore, ma bridge non si
traduce ponte, se no il cliente ignorante come una capra non sa
risalire al termine bridge da 'ponte').
E perchè mai?
Se instradatore è così indecifrabile, lo dovrebbe essere anche
instradare, no?
Come si potrebbe mai chiamare quell'apparecchio che effettua
l'instradamento?

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
capo
2005-12-08 23:04:26 UTC
Permalink
Post by Peltio
E lo sai perchè i termini telefonici sono tradotti in italiano?
Perchè sono stati tradotti tanto tempo fa, quando a scrivere manuali e
testi di riferimento era gente di un certa cultura che prendevano sul
serio il proprio lavoro.
Quando la consuetudine dell'inglese era molto meno diffusa che adesso.

Quando gli unici che potevano essere interessati ad un 'instradatore
telefonico' (che peraltro dubito esistesse prima di dieci anni fa) erano
degli specialisti, che imparavano la terminologia sui manuali e non sui
cataloghi.

Tuttavia, gli apparecchi che fanno l'instradamento dei pacchetti nelle
reti dati si chiamano comunemente router da almeno venticinque anni.
Nessuno li ha mai chiamati 'instradatori', neanche quando erano roba da
specialisti.
Post by Peltio
E perchè mai?
Presumo perché 'instradare' e 'instradamento' fanno parte della lingua
italiana (da parecchio tempo e con significato compatibile) e
'instradatore' no.
Post by Peltio
Come si potrebbe mai chiamare quell'apparecchio che effettua
l'instradamento?
Router si chiama quell'apparecchio, router.

W.
Peltio
2005-12-09 16:55:24 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 09-12-05 00.04.26
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by capo
Post by Peltio
E lo sai perchè i termini telefonici sono tradotti in italiano?
Perchè sono stati tradotti tanto tempo fa, quando a scrivere manuali e
testi di riferimento era gente di un certa cultura che prendevano sul serio
il proprio lavoro.
Quando la consuetudine dell'inglese era molto meno diffusa che adesso.
Quando gli unici che potevano essere interessati ad un 'instradatore
telefonico' (che peraltro dubito esistesse prima di dieci anni fa) erano
degli specialisti, che imparavano la terminologia sui manuali e non sui
cataloghi.
Ma e proprio questo il punto del discorso: l'irresponsabilità di chi
tiene i corsi universitari, lezioni negli istituti tecnici e di chi
stila cataloghi e scrive comunicati stampa.

Io non sto negando il fenomeno. Sto criticando i responsabili.
Post by capo
Tuttavia, gli apparecchi che fanno l'instradamento dei pacchetti nelle reti
dati si chiamano comunemente router da almeno venticinque anni. Nessuno li ha
mai chiamati 'instradatori', neanche quando erano roba da specialisti.
Io ho sentito usare il termine instadatore e pure, udi udi : ))), il
termine 'servente' per server.
Post by capo
Post by Peltio
E perchè mai?
Presumo perché 'instradare' e 'instradamento' fanno parte della lingua
italiana (da parecchio tempo e con significato compatibile) e 'instradatore'
no.
Mentre router sì?
Se si deve introdurre un neologismo, sarebbe meglio introdurne uno
italiano.

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
capo
2005-12-09 18:27:40 UTC
Permalink
Post by Peltio
Io ho sentito usare il termine instadatore e pure, udi udi : ))), il
termine 'servente' per server.
Servente per server, in senso informatico-spiccio (cioè la macchina che
eroga un servizio o una machcina adatta ad erogare servizi), è rarissimo
ma non inesistente: l'ho letto una-due volte negli ultimi vent'anni.

Servente in senso informatico-teorico (il processo servente) così come
in altri ambiti (la cella servente nelle reti radiomobili, il servente
di un sistema a coda) è comunissimo.
Post by Peltio
Post by capo
Presumo perché 'instradare' e 'instradamento' fanno parte della lingua
italiana (da parecchio tempo e con significato compatibile) e
'instradatore' no.
Mentre router sì?
Se si deve introdurre un neologismo, sarebbe meglio introdurne uno
italiano.
Se si deve scegliere tra inventare una parola di sana pianta e usarne
una esistente anche se straniera...

W.
Enrico C
2005-12-09 20:31:47 UTC
Permalink
On Fri, 09 Dec 2005 18:27:40 GMT, capo wrote in
<news:w0kmf.77199$***@twister1.libero.it> on
it.cultura.linguistica.inglese :
[...]
Post by capo
Se si deve scegliere tra inventare una parola di sana pianta e usarne
una esistente anche se straniera...
Già...

Per Natale ordinerò un po' di copie di "L'italiano dei miei sogni", da
spedire in regalo ad alcuni frequentatori di icling e di iclit... ;)
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
Peltio
2005-12-09 22:55:18 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Enrico C
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 09-12-05 21.31.47
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Enrico C
Per Natale ordinerò un po' di copie di "L'italiano dei miei sogni", da
spedire in regalo ad alcuni frequentatori di icling e di iclit... ;)
Cito da "Contact":

DAVID DRUMLIN
Of course. Ellie, I know you must think this is all really unfair.
Maybe that's an understatement. What you don't know is that I agree. I
wish the world was a place where fair was the final line, where the
kind of idealism you showed at the hearing was rewarded, not taken
advantage of. Unfortunately, we don't live in that world.

ELLIE
Funny; I've always believed that the world is what we make of it.


saluti,
Peltio
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
Mary Cassidy
2005-12-10 16:05:50 UTC
Permalink
I wish the world was a place where fair was the final line
Not the bottom line?
--
Mary
Peltio
2005-12-10 18:59:31 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Mary Cassidy
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 10-12-05 17.05.50
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Mary Cassidy
I wish the world was a place where fair was the final line
Not the bottom line?
I just copied and pasted part of the script I found here:
http://us.geocities.com/nelso2417mod/contransc.html

I also own the DVD, so I will check it later.

cheers,
Peltio
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
Peltio
2005-12-10 23:55:12 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Peltio
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 10-12-05 19.59.31
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Peltio
Post by Mary Cassidy
Not the bottom line?
I also own the DVD, so I will check it later.
You were right.
He says "...the bottom line..."

cheers,
Peltio
chenoncisipuòfidarepiùmancodeicopioni
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
joscurtin
2005-12-11 00:38:19 UTC
Permalink
Post by Mary Cassidy
I wish the world was a place where fair was the final line
Not the bottom line?
Maybe if it were "I wish the world was a play where fair was the final
line" it might work, otherwise "bottom".

Joe from Massachusetts
Peltio
2005-12-09 22:42:24 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 09-12-05 19.27.40
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Peltio
Mentre router sì?
Se si deve introdurre un neologismo, sarebbe meglio introdurne uno
italiano.
Se si deve scegliere tra inventare una parola di sana pianta e usarne una
esistente anche se straniera...
Ecco, ma...
...chi ha l'autorizzazione per inventare nuove parole?
Dove si compra il patentino?

Non credo che il termine fonografo esistesse già prima che Edison (o
chi per lui) lo inventasse.
E la televisione?
Perchè non television, visto che viene dall'ammeriga e
dall'inghilterra?

Nel caso del router, il termine instradatore non è una parola inventata
'di sana pianta' ma una semplice deduzione del termine sulla base
dell'azione che svolge: to route viene correttamente tradotto con
instradare. Un router è un dispositivo che instrada, o instradatore.
Di fatto è un termine che è usato. Poco, perchè oramai la lingua la fa
la pubblicità in questo paese, ma usato.

saluti,
Peltio
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
LoneStar
2005-12-09 14:34:36 UTC
Permalink
Nella versione italiana dei sistemi operativi IBM (AIX, AS/400)
"routing" e' tradotto con "iter".

Gestione dei routing = gestione degli iter

:)
--
Ciao,
Luigi
FB
2005-12-07 19:49:23 UTC
Permalink
On Wed, 07 Dec 2005 17:57:34 GMT, Peltio wrote:

[...]
Post by Peltio
A mio aviso quelli che trattano l'italiano come un giocattolo sono
quelli che si adattano, per pigrizia o incompetenza, a usare i vocaboli
stranieri.
Va be', ma ti pare debba essere un film a fare la rivoluzione? Magari i
manuali tecnici.


Ciao, FB
--
"Suppose I say I'm not interested."
"Does five hundred dollars interest you?"
"Very much."
"Then bring it: it's an expensive restaurant".
(The Cheap Detective)
Enrico C
2005-12-07 20:26:14 UTC
Permalink
On Wed, 7 Dec 2005 20:49:23 +0100, FB wrote in
Post by FB
[...]
Post by Peltio
A mio aviso quelli che trattano l'italiano come un giocattolo sono
quelli che si adattano, per pigrizia o incompetenza, a usare i vocaboli
stranieri.
Va be', ma ti pare debba essere un film a fare la rivoluzione?
[...]

LOL :)

Mettiamoci un attimo nei panni del povero traduttore. Se traduce
"router" con "instradatore", ritenendo questo termine più consono alla
lingua italiana di quello effettivamente in uso ("router", invariato),
come verrà giudicato il suo lavoro dal committente e dal pubblico
pagante? In maniera negativa, temo. Si potrebbe aggiungere un
"purtroppo", volendo, o non aggiungerlo se invece si ritiene che
l'evoluzione linguistica è al di sopra del bene e del male... ma
cambia poco le cose, mi pare.
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
Carlo Amoretti
2005-12-07 21:32:56 UTC
Permalink
Post by Enrico C
Mettiamoci un attimo nei panni del povero traduttore. Se traduce
"router" con "instradatore", ritenendo questo termine più consono alla
lingua italiana di quello effettivamente in uso ("router", invariato),
come verrà giudicato il suo lavoro dal committente e dal pubblico
pagante?
Ho capito: l'unico scemo che mette le note nel testo che consegna sono io?
Quando secondo me non c'è un termine certo oppure è necessaria una
perifrasi che si stacca moltissimo dall'originale metto una nota che spiega
le varie possibilità in modo che sia il cliente, che talvolta è anche
quello che di un dato settore ne sa più di me, a fare una scelta informata.
In alternativa scelgo ma scrivo i motivi della scelta (ideale per quei
clienti che non hanno voglia di riguardare il testo italiano e possono
cancellare semplicemente le note, io però sono a posto con la coscienza e
sono anche sicuro di avergli dato un piccolo servizio in più).
--
I can only please one person per day. Today is not your day. Tomorrow is
not looking good either.
Blog: http://www.carloamoretti.it/blog
Peltio
2005-12-08 17:54:43 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: FB
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 20.49.23
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by FB
[...]
Post by Peltio
A mio aviso quelli che trattano l'italiano come un giocattolo sono
quelli che si adattano, per pigrizia o incompetenza, a usare i vocaboli
stranieri.
Va be', ma ti pare debba essere un film a fare la rivoluzione? Magari i
manuali tecnici.
Ma infatti io di quello parlavo in
<***@twilight.zone>:

"L'italiano medio non sa e non usa il termine instradatore perchè
chi ha scritto pagine in italiano (lezioni, testi, comunicati
stampa e cataloghi) non si è preso la briga di tradurre il
termine."

saluti,
Peltio
che si trova gente che dice che "il nostro target è fittare i dati su
tutto il range per ottenere una spline che dimostri tutto il nostro
skill"
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
Carlo Amoretti
2005-12-07 14:37:18 UTC
Permalink
Post by Peltio
Beh, e come lo vorresti tradurre, scusa?
http://it.wikipedia.org/wiki/Router
Non contestavo la traduzione era un esempio di come avrà ragionato il
traduttore.

Però penso che se esiste un termine ormai diffuso -a prescindere dalla
correttezza o dall'impegno usati dal primo che l'ha tradotto o
non-tradotto- non si possa usare un termine che invece è corretto come
traduzione ma non è usato. Se entro in un negozio di informatica e chiedo
un instradatore c'è una buona probabilità che non mi capiscano, se chiedo
un router sembro pigro e anglofilo, ma vengo compreso subito.

Per fare un altro esempio al quale sono più vicino. In america i cosi (uso
cosi per non sparare subito il termine italiano) da cui respirano i
subacquei si chiamano "Regulators" e in effetti il loro ruolo è ridurre e
regolare la pressione dei gas respirati. In italiano li chiamiamo erogatori
facendo riferimento ad una diversa funzione dello stesso dispositivo,
appunto quello di erogare gas su richiesta. Secondo il tuo ragionamento
dovrei tradurli con "Regolatori"? Perchè chi non sa cosa sono capisce che
regolano? Fuor di polemica, il sistema non mi convince molto.

D'altra parte a me non piace nemmeno il sistema francese che genera mosti
come i gigaottetti al posto dei gigabyte. O i bloc note perchè blog è
inglese. Semplicemente ridicolo
--
To steal ideas from one person is plagiarism; to steal from many is
research.
Blog: http://www.carloamoretti.it/blog
Carlo Amoretti
2005-12-07 14:38:05 UTC
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Post by Peltio
Beh, e come lo vorresti tradurre, scusa?
http://it.wikipedia.org/wiki/Router
Non contestavo la traduzione era un esempio di come avrà ragionato il
traduttore.

Però penso che se esiste un termine ormai diffuso -a prescindere dalla
correttezza o dall'impegno usati dal primo che l'ha tradotto o
non-tradotto- non si possa usare un termine che invece è corretto come
traduzione ma non è usato. Se entro in un negozio di informatica e chiedo
un instradatore c'è una buona probabilità che non mi capiscano, se chiedo
un router sembro pigro e anglofilo, ma vengo compreso subito.

Per fare un altro esempio al quale sono più vicino. In america i cosi (uso
cosi per non sparare subito il termine italiano) da cui respirano i
subacquei si chiamano "Regulators" e in effetti il loro ruolo è ridurre e
regolare la pressione dei gas respirati. In italiano li chiamiamo erogatori
facendo riferimento ad una diversa funzione dello stesso dispositivo,
appunto quello di erogare gas su richiesta. Secondo il tuo ragionamento
dovrei tradurli con "Regolatori"? Perchè chi non sa cosa sono capisce che
regolano? Fuor di polemica, il sistema non mi convince molto.

D'altra parte a me non piace nemmeno il sistema francese che genera mosti
come i gigaottetti al posto dei gigabyte. O fa nascere i bloc-notes perchè
blog è inglese*. Semplicemente ridicolo

*"C’est pourquoi on parle aussi de web log ou de weblog. La pratique et la
commodité ont fini par résumer cela en un seul mot, blog. La traduction
française est bloc-notes ou bloc." da qui:
http://www.droitdunet.fr/telechargements/guide_blog_net.pdf
--
To steal ideas from one person is plagiarism; to steal from many is
research.
Blog: http://www.carloamoretti.it/blog
capo
2005-12-07 15:06:23 UTC
Permalink
Post by Carlo Amoretti
D'altra parte a me non piace nemmeno il sistema francese che genera mosti
come i gigaottetti al posto dei gigabyte.
Senza voler parlar bene dei francesi, 'ottetto' e 'octet' esistono anche
in italiano e inglese, anche se solo nel lessico specialistico, con il
significato di "blocco di otto bit".

W.
Peltio
2005-12-07 17:38:38 UTC
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Nobody knew Why. But...
Who: Carlo Amoretti
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 15.38.05
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Carlo Amoretti
Però penso che se esiste un termine ormai diffuso -a prescindere dalla
correttezza o dall'impegno usati dal primo che l'ha tradotto o
non-tradotto- non si possa usare un termine che invece è corretto come
traduzione ma non è usato.
Il problema è appunto questo: chi deve tradurre si dovrebbe far carico
della responsabilità di tradurre per intero i testi che gli vengono
commissionati. E invece, per fretta, ignoranza o incompetenza produce
traduzioni bastardate che creano dei precedenti da cui altri ignoranti
o incompetenti attingeranno a piene mani.
Post by Carlo Amoretti
Se entro in un negozio di informatica e chiedo
un instradatore c'è una buona probabilità che non mi capiscano,
Non ti capiscono perchè certi individui che traducono i cataloghi e i
comunicati stampa andrebbero dotati di zappa ed avviati al lavoro nei
campi. Perchè il termine 'tastiera' esiste in italiano quando è chiaro
che si potrebbe chiamare keyboard? Perchè è un oggetto che è stato
introdotto quando la gente che scriveva aveva un minimo di cultura, e i
contadini stavano nei campi.
Post by Carlo Amoretti
se chiedo
un router sembro pigro e anglofilo, ma vengo compreso subito.
Non lo metto in dubbio.
E' scritto sulla scatola.
E' quasi come entrare in un negozio e indicare un prodotto.
Comprendono subito. : )
Post by Carlo Amoretti
Per fare un altro esempio al quale sono più vicino. In america i cosi (uso
cosi per non sparare subito il termine italiano) da cui respirano i
subacquei si chiamano "Regulators" e in effetti il loro ruolo è ridurre e
regolare la pressione dei gas respirati. In italiano li chiamiamo erogatori
facendo riferimento ad una diversa funzione dello stesso dispositivo,
appunto quello di erogare gas su richiesta. Secondo il tuo ragionamento
dovrei tradurli con "Regolatori"?
No, vanno tradotti con il termine italiano, se c'è.
Keyboard non va tradotto conme pannello a tasti, ma come tastiera.
Crosstalk va tradotto come diafonia. Punto.
Il termine esiste, è italiano, è presente nei vocabolari.
Instradatore è un termine usato, solo che fa più figo parlare di hub,
anche perchè i commessi dei negozi capiscono solo quello che c'è
scritto sulle scatole, quando va bene.

Ma soprattutto mi fa specie vedere abbandonata la lingua nelle mani dei
più ignoranti, senza nemmeno abbozzare un tentativo di difesa.
Post by Carlo Amoretti
D'altra parte a me non piace nemmeno il sistema francese che genera mosti
come i gigaottetti al posto dei gigabyte.
Quello è un altro estremo, ma tra i due preferisco il modello francese.
Un conto è l'evoluzione della lingua, ben altra faccenda è
l'imbastardimento a valanga.

saluti,
Peltio
--
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Pleg
2005-12-08 21:32:33 UTC
Permalink
Post by Peltio
No, vanno tradotti con il termine italiano, se c'è.
Keyboard non va tradotto conme pannello a tasti, ma come tastiera.
Crosstalk va tradotto come diafonia. Punto.
Ma "diafonia" mi sembra proprio un termine telefonico: insomma, si parla di
"fonia", cioe' di voce, no? E se ho due piste metalliche di un microchip che
comunicano tra di loro per accoppiamento capacitivo? Li' tutto e' tranne che
voce, quindi "diafonia" mi sembrerebbe proprio fuori luogo. Ma come
tradurlo? Da me in dipartimento (ingegneria elettronica) non si fanno molti
problemi e mi dicono che (successo pochi giorni fa) "questo problema e'
dovuto al crosstalk tra le due metal". Ora, son d'accordo che "metal"
potrebbe essere tradotto come "piste metalliche" o equivalente, ma tradurre
"crosstalk" come "diafonia" mi sebrerebbe davvero buffo!


Pleg
capo
2005-12-08 21:58:13 UTC
Permalink
Post by Pleg
Post by Peltio
Crosstalk va tradotto come diafonia. Punto.
Ma "diafonia" mi sembra proprio un termine telefonico: insomma, si parla di
"fonia", cioe' di voce, no?
Perché, cross-TALK di cosa parla?
Post by Pleg
E se ho due piste metalliche di un microchip che
comunicano tra di loro per accoppiamento capacitivo?
Hai passaggio di segnale dovuto ad accoppiamento parassita tra le due
linee di comunicazione: praticamente la definizione di diafonia.
Post by Pleg
Da me in dipartimento (ingegneria elettronica) non si fanno molti
problemi e mi dicono che (successo pochi giorni fa) "questo problema e'
dovuto al crosstalk tra le due metal".
"questo problema è dovuto alla diafonia tra le due strisce"

W.
ADPUF
2005-12-08 23:29:39 UTC
Permalink
insomma, si parla di "fonia", cioe' di voce, no? E se ho due
piste metalliche di un microchip che comunicano tra di loro
per accoppiamento capacitivo? Li' tutto e' tranne che voce,
quindi "diafonia" mi sembrerebbe proprio fuori luogo. Ma come
tradurlo? Da me in dipartimento (ingegneria elettronica) non
si fanno molti problemi e mi dicono che (successo pochi giorni
fa) "questo problema e' dovuto al crosstalk tra le due metal".
Ora, son d'accordo che "metal" potrebbe essere tradotto come
"piste metalliche" o equivalente, ma tradurre "crosstalk" come
"diafonia" mi sebrerebbe davvero buffo!
Anche "interferenza".
--
All progress is based upon a universal innate desire of every
organism to live beyond its income.
-- Samuel Butler, "Notebooks"
capo
2005-12-08 23:54:31 UTC
Permalink
Post by ADPUF
Anche "interferenza".
Questo è quello che intendo per traduzione imprecisa.

A seconda delle accezioni, possiamo dire che la diafonia è una forma di
interferenza o che l'interferenza è uno degli effetti della diafonia.

In uno scritto tecnico è improbabile che si possa legittimamente
tradurre 'cross-talk' con 'interferenza'.

W.
roberto
2005-12-12 07:55:35 UTC
Permalink
Post by Peltio
Quello è un altro estremo, ma tra i due preferisco il modello francese.
Un conto è l'evoluzione della lingua, ben altra faccenda è
l'imbastardimento a valanga.
Si, ci si puo lamentare se ne puo discutere all'infinito, ma di fatto
e' l'uso che fa la lingua e se alla fine si fara l'abitudine a usare un
termine inglese "imbastardendo" la lingua italina quello e' il termine
che verra usato. Una volta in un negozio in Francia un commesso si
avvicino e mi chiese se ero interessato a comprare un "pe se" (PC). non
uso il termine francese ordinateur. Se e' per questo la lingua inglese
e' molto piu aperta a neologismi di origine straniera, non ci si
preoccupa di trovare un termine il piu inglese possibile.
L'imbastardimento (meglio il termine francese melangement) e'
inevitabile. E' sempre stato cosi e sempre sara'
capo
2005-12-07 14:55:33 UTC
Permalink
Post by Peltio
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia). Sembra che gli italiani siano capaci
di tradurre solo i termini che hanno almeno il 90% delle lettere in
comune con la più ovvia traduzione italiana - poi si sbizzariscono in
traduzioni come digitale per digital (cosa aveva 'numerico' che non
andava?)
'Digitale' è un po' particolare. Quasi sempre è meglio usare 'numerico'
(a volte 'discreto'), però in qualche caso ha diritto di cittadinanza:
per esempio come opposto di analogico, se anche la versione analogica è
"numerica": orologio digitale, calcolatrice digitale, telefono digitale.

E se 'fingerprint' è impronta digitale, cos'è 'digital fingerprint'?
Post by Peltio
E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre
l'azione svolta a chi conosce l'italiano.
'Instradatore' lo capisce, dopo perplessità iniziale, solo uno
specialista. L'italiano medio, sentendo instradatore, non solo continua
ad ignorare la funzione dell'oggetto, ma neanche capisce di cosa si parla.

'Commutatore' non va bene, perché l'usuale significato nell'ambito
tecnologico è quello di "interruttore a più vie, azionato a mano".
Infatti la traduzione storica di switch è 'autocommutatore', parola
abbastanza brutta ed usata solo nell'ambito telefonico.
Lo switch ethernet non è né commutatore né autocommutatore, in mancanza
di meglio rimane lo switch.

Non parliamo neanche del bridge.

Giustamente il ripetitore, variando poche lettere, è più frequente del
repeater.

'Diramatore' non lo capisce nessuno. La traduzione abituale di 'hub' è
'concentratore', non usatissima ma abbastanza comprensibile per gli
addetti ai lavori.

'Crosstalk' non viene tradotto probabilmente perché:
1) non c'è sui dizionari;
2) non sono sicuri che la traduzione in 'diafonia' sia fedele;
3) le norme sono solo in inglese e guai a far dubitare il cliente.

'Loss' è spesso tradotto a sproposito in 'perdita', mentre la traduzione
corretta nell'ambito delle telecomunicazioni è quasi sempre
'attenuazione': classico 'perdita d'inserzione' per 'insertion loss',
anziché 'attenuazione da inserimento'.

Quanto sopra, naturalmente, IMHO.

W.
Enrico C
2005-12-07 15:37:43 UTC
Permalink
On Wed, 07 Dec 2005 14:55:33 GMT, capo wrote in
Post by capo
'Instradatore' lo capisce, dopo perplessità iniziale, solo uno
specialista. L'italiano medio, sentendo instradatore, non solo continua
ad ignorare la funzione dell'oggetto, ma neanche capisce di cosa si parla.
Già. Spesso si dimentica che lo scopo del linguaggio è la
comunicazione. Cioè, farsi capire. ;)
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
Peltio
2005-12-07 17:50:53 UTC
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Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 15.55.33
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by capo
E se 'fingerprint' è impronta digitale, cos'è 'digital fingerprint'?
Bella domanda.
Sarà un'impronta scannata. : ]
Post by capo
Post by Peltio
E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre l'azione
svolta a chi conosce l'italiano.
'Instradatore' lo capisce, dopo perplessità iniziale, solo uno specialista.
L'italiano medio, sentendo instradatore, non solo continua ad ignorare la
funzione dell'oggetto, ma neanche capisce di cosa si parla.
L'italiano medio non sa e non usa il termine instradatore perchè chi ha
scritto pagine in italiano (lezioni, testi, comunicati stampa e
cataloghi) non si è preso la briga di tradurre il termine.
Post by capo
'Commutatore' non va bene, perché l'usuale significato nell'ambito
tecnologico è quello di "interruttore a più vie, azionato a mano".
Scusa, ma i sinonimi sono sempre esistiti, anche prima
dell'introduzione della teoria delle reti.
Post by capo
Infatti la traduzione storica di switch è 'autocommutatore', parola
abbastanza brutta ed usata solo nell'ambito telefonico.
Lo switch ethernet non è né commutatore né autocommutatore, in mancanza di
meglio rimane lo switch.
Ossia un commutatore.
Post by capo
Non parliamo neanche del bridge.
Che può tranquillamente essere tradotto come 'ponte', visto che il suo
scopo è quello di mettere in comunicazione due porzioni di rete.
Semmai è gateway che può creare problemi.
Post by capo
Giustamente il ripetitore, variando poche lettere, è più frequente del
repeater.
Che confermas l'ipotesi che è l'ignoranza a farla da padrona. : (((
Post by capo
'Diramatore' non lo capisce nessuno. La traduzione abituale di 'hub' è
'concentratore', non usatissima ma abbastanza comprensibile per gli addetti
ai lavori.
Sì, è sicuramente il termine più corretto. Ho scritto il messaggio di
fretta, prima (come questo del resto, ma ora ho messo più attenzione
alle doppie [1])
Post by capo
1) non c'è sui dizionari;
C'è addirittura sulla vecchia edizione del McGrawHill Zanichelli
Post by capo
2) non sono sicuri che la traduzione in 'diafonia' sia fedele;
Beh, fidati: è diafonia.
Post by capo
3) le norme sono solo in inglese e guai a far dubitare il cliente.
Come hai ragione : (
Ecco un altro problema: i ********[2] del marketing.
Post by capo
'Loss' è spesso tradotto a sproposito in 'perdita', mentre la traduzione
Beh, questa è un termine la cui traduzione dipende dal contesto.
Non vedo il problema, nessuno chiede una traduzione 1:1.

saluti,
Peltio

[1] Questo maledetto pannello a tasti della Logitech non riesce a
starmi dietro. Plasticaccia.
[2] Censura, censura, tripla censura.
--
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capo
2005-12-07 20:03:42 UTC
Permalink
Post by capo
'Commutatore' non va bene, perché l'usuale significato nell'ambito
tecnologico è quello di "interruttore a più vie, azionato a mano".
Scusa, ma i sinonimi sono sempre esistiti, anche prima dell'introduzione
della teoria delle reti.
Sì, ma secondo la mia sensibilità un 'commutatore' va azionato a mano.
L'"apparacchio che inoltra le trame ethernet" ovviamente funziona in
modo automatico; potrebbe essere un 'autocommutatore' ma questo termine
sembra essere impiegato solo per le centrali telefoniche.

Tra l'altro l'operazione tipica dell'apparecchio è appunto l'inoltro,
non la commutazione. Si potrebbe cercare un nome basato su inoltro;
'inoltratore' però fa ribrezzo.
Post by capo
Non parliamo neanche del bridge.
Che può tranquillamente essere tradotto come 'ponte', visto che il suo
scopo è quello di mettere in comunicazione due porzioni di rete.
E tuttavia non lo usa nessuno: 'ponte Ethernet', 'ponte Appletalk',
'ponte di rete'... no, nessuno.
Semmai è gateway che può creare problemi.
Uhm, 'passaggio'? 'uscita'?
Non vedo il problema, nessuno chiede una traduzione 1:1.
Personalmente, piuttosto che una traduzione cattiva o peggio ancora
dubbia (parliamo di ambito tecnico mi sembra, quindi la precisione è
importante), preferisco l'originale non tradotto.

W.
Anna Martini
2005-12-07 21:42:12 UTC
Permalink
L'*apparacchio* che inoltra le trame
Dev'essere un apparecchio ben brutto!
Scusate, non ho resistito :)
--
Ciao,
Anna
Enrico C
2005-12-08 00:20:51 UTC
Permalink
On Wed, 7 Dec 2005 22:42:12 +0100, Anna Martini wrote in
Post by Anna Martini
L'*apparacchio* che inoltra le trame
Dev'essere un apparecchio ben brutto!
Scusate, non ho resistito :)
Come penitenza, traduci in inglese "apparacchio"! B->
--
Enrico C

"I would suggest you start reading some books, journals, etc. Unless
you trust and would follow blindly a bunch of anonymous yahoos in a
newsgroup." [from a Usenet newsgroup]
Anna Martini
2005-12-08 09:55:51 UTC
Permalink
Post by Enrico C
Post by Anna Martini
L'*apparacchio* che inoltra le trame
Dev'essere un apparecchio ben brutto!
Come penitenza, traduci in inglese "apparacchio"! B->
Facile: appa*rat*! :)
--
Ciao,
Anna
Peltio
2005-12-08 18:07:20 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Anna Martini
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 10.55.51
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Anna Martini
Post by Enrico C
Post by Anna Martini
L'*apparacchio* che inoltra le trame
Dev'essere un apparecchio ben brutto!
Come penitenza, traduci in inglese "apparacchio"! B->
Facile: appa*rat*! :)
Io direi 'devicious' : )

saluti,
Peltio
--
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Peltio
2005-12-08 18:06:13 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 07-12-05 21.03.42
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by capo
Post by capo
'Commutatore' non va bene, perché l'usuale significato nell'ambito
tecnologico è quello di "interruttore a più vie, azionato a mano".
Scusa, ma i sinonimi sono sempre esistiti, anche prima dell'introduzione
della teoria delle reti.
Sì, ma secondo la mia sensibilità un 'commutatore' va azionato a mano.
Mai avuto per le mani un transistor?
: )

Ops, avrei dovuto dire transistore, per essere coerente : )
Post by capo
Tra l'altro l'operazione tipica dell'apparecchio è appunto l'inoltro, non la
commutazione.
Il termine inglese, non lo dimentichiamo, è 'switch'.
Post by capo
Post by capo
Non parliamo neanche del bridge.
Che può tranquillamente essere tradotto come 'ponte', visto che il suo
scopo è quello di mettere in comunicazione due porzioni di rete.
E tuttavia non lo usa nessuno: 'ponte Ethernet', 'ponte Appletalk', 'ponte di
rete'... no, nessuno.
Ed è di quelo che mi lamento.
E la colpa va ricercata nelle università, nelle scuole e negli uffici
tecnici delle aziende.
Ah, sì. Poi ci sono i traduttori di professione.
Post by capo
Personalmente, piuttosto che una traduzione cattiva o peggio ancora dubbia
(parliamo di ambito tecnico mi sembra, quindi la precisione è importante),
preferisco l'originale non tradotto.
Ah, beh. Io preferisco l'intero testo in inglese, ad esempio.

saluti,
Peltio
--
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LoneStar
2005-12-09 14:18:12 UTC
Permalink
Post by Peltio
Post by capo
Personalmente, piuttosto che una traduzione cattiva o peggio ancora
dubbia (parliamo di ambito tecnico mi sembra, quindi la precisione è
importante), preferisco l'originale non tradotto.
Ah, beh. Io preferisco l'intero testo in inglese, ad esempio.
il fatto e' che in inglese ci si puo' tranquillamente permettere di
prendere una parola come "firewall" e farla diventare un termine tecnico
rispettabile e accettato.
In italiano "muro di fuoco" suonerebbe talmente ridicolo e poco
professionale da far ridere tutti.
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola". O
un sistema operativo "finestre". Cercheremmo qualche parola molto piu'
ricercata e tecnica.
--
Ciao,
Luigi
Father McKenzie
2005-12-09 16:43:46 UTC
Permalink
LoneStar, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by LoneStar
In italiano "muro di fuoco" suonerebbe talmente ridicolo e poco
professionale da far ridere tutti.
più o meno come alabarda spaziale
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
09/12/2005 17.43.26
Peltio
2005-12-09 16:49:49 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: LoneStar
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 09-12-05 15.18.12
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by LoneStar
il fatto e' che in inglese ci si puo' tranquillamente permettere di
prendere una parola come "firewall" e farla diventare un termine tecnico
rispettabile e accettato.
In italiano "muro di fuoco" suonerebbe talmente ridicolo e poco
professionale da far ridere tutti.
La traduzione di firewall nell'ambito edile è 'muro tagliafiamme'.
Quindi la traduzione ci sarebbe anche. Certo potrebbe far ridere l'idea
di avere un muro e delle fiamme sul proprio PC, ma gli anglofoni è
prorio questo che installano sul loro computer: un muro tagliafiamme.
Così come l'hub per loro è un 'mozzo', come quello delle ruote.

Ci sono due apsetti della questione: il primo è quello linguistico
(pigrizia, ignoranza, incapacità, bassa considerazione della propria
lingua - ritenuta inadatta a esprimere concetti pertinenti alle
tecnologie più recenti); il secondo è che nella repubblica delle banane
oramai non si produce quasi più nulla: siamo solo un enorme succursale
di aziende estere per le quali svolgiamo la mansione di meri
rivenditori che non si possono permettere di mettere in discussione i
termini imposti dal marketing estero).
Post by LoneStar
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola".
Solo perchè questo particolare termine suona male.
Ma non ci vedrei nulla di male a chiamare un software "Corpo 12", o
"Scrittura creativa", o "Calamaio".
Post by LoneStar
un sistema operativo "finestre". Cercheremmo qualche parola molto piu'
ricercata e tecnica.
Svalutazione linguistica? : )

saluti,
Peltio
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
Max M.
2005-12-10 09:47:58 UTC
Permalink
Post by Peltio
Post by LoneStar
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola".
Solo perchè questo particolare termine suona male.
Non trovo che suoni poi tanto male.

Sai, ho appena installato Parola 9 punto 0, che ora ha la possibilità di
produrre stampe unione con documenti di EcCelle. Non riesco, invece, ad
usare Accesso. 'Sto programma è una schifezza.

Max
Enrico C
2005-12-10 11:20:03 UTC
Permalink
On Sat, 10 Dec 2005 10:47:58 +0100, Max M. wrote in
Post by Max M.
Post by Peltio
Post by LoneStar
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola".
Solo perchè questo particolare termine suona male.
Non trovo che suoni poi tanto male.
Infatti, anche a me non dispiace.
Post by Max M.
Sai, ho appena installato Parola 9 punto 0, che ora ha la possibilità di
produrre stampe unione con documenti di EcCelle. Non riesco, invece, ad
usare Accesso. 'Sto programma è una schifezza.
E Blocco Note, versione italiana di NotePad, esiste davvero.
--
Enrico C

"Spock, beam him up!"
Father McKenzie
2005-12-10 12:33:21 UTC
Permalink
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
E Blocco Note, versione italiana di NotePad, esiste davvero.
Se per questo, avevo anche una versione tradotta in napoletano del celebre
Write, l'antenato di Wordpad, si chiamava "Scrivimmo". Andava su Win 3.x
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
10/12/2005 13.28.24
Gian Carlo
2005-12-10 13:47:00 UTC
Permalink
Post by Father McKenzie
Se per questo, avevo anche una versione tradotta in napoletano del
celebre Write, l'antenato di Wordpad, si chiamava "Scrivimmo". Andava
su Win 3.x
Mio fratello mi ha raccontato che una recente versione di Linux - non
ricordo di quale distribuzione - tra le moltissime lingue disponibili
annovera anche il friulano...
LoneStar
2005-12-10 16:26:04 UTC
Permalink
Post by Peltio
La traduzione di firewall nell'ambito edile è 'muro tagliafiamme'.
ah si? io invece l'ho sempre visualizzato con la barriera di fiamme che
si crea lanciando una bomba Haydes, oppure dando fuoco a una striscia di
benzina per separare noi dal nemico.
Post by Peltio
Quindi la traduzione ci sarebbe anche. Certo potrebbe far ridere l'idea
di avere un muro e delle fiamme sul proprio PC, ma gli anglofoni è
prorio questo che installano sul loro computer: un muro tagliafiamme.
Così come l'hub per loro è un 'mozzo', come quello delle ruote.
Gia', pero' a noi sembrerebbe inappropriato parlare di mozzi e muri in
ambito informatico.
Post by Peltio
Post by LoneStar
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola".
Solo perchè questo particolare termine suona male.
Pensa pure a tantissimi altri nomi di software "Negozio di pitture"
(PaintShop), "Negozio di fotografie" (PhotoShop), "Ufficio, Ufficio
Aperto" (Office, OpenOffice), "Esploratore di internet" (Internet
Explorer), "Volpe di fuoco" (Firefox).... dai! :)
Post by Peltio
Ma non ci vedrei nulla di male a chiamare un software "Corpo 12", o
"Scrittura creativa", o "Calamaio".
Come i programmi della Finson :)
--
Ciao,
Luigi
Peltio
2005-12-10 19:05:03 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: LoneStar
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 10-12-05 17.26.04
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by LoneStar
Post by Peltio
Quindi la traduzione ci sarebbe anche. Certo potrebbe far ridere l'idea
di avere un muro e delle fiamme sul proprio PC, ma gli anglofoni è
prorio questo che installano sul loro computer: un muro tagliafiamme.
Così come l'hub per loro è un 'mozzo', come quello delle ruote.
Gia', pero' a noi sembrerebbe inappropriato parlare di mozzi e muri in
ambito informatico.
E la domanda è: perchè?
Non c'è un motivo, e solo una questione di moda, spesso e volentieri
dettata da esigenze di marketing. Ed è questa la cosa che mi fa
incazzare.
Post by LoneStar
Post by Peltio
Post by LoneStar
Noi non potremmo mai chiamare un software di videoscrittura "Parola".
Solo perchè questo particolare termine suona male.
Pensa pure a tantissimi altri nomi di software "Negozio di pitture"
(PaintShop), "Negozio di fotografie" (PhotoShop), "Ufficio, Ufficio
Aperto" (Office, OpenOffice), "Esploratore di internet" (Internet
Explorer), "Volpe di fuoco" (Firefox).... dai! :)
Ma tu stai traducendo letteralmente.
"Volpe di fuoco" era il titolo di un film con Clint Boscorientale.
Post by LoneStar
Post by Peltio
Ma non ci vedrei nulla di male a chiamare un software "Corpo 12", o
"Scrittura creativa", o "Calamaio".
Come i programmi della Finson :)
Come i programmi con un nome italiano.

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
LoneStar
2005-12-11 12:18:56 UTC
Permalink
Post by Peltio
Post by LoneStar
Gia', pero' a noi sembrerebbe inappropriato parlare di mozzi e muri in
ambito informatico.
E la domanda è: perchè?
Non c'è un motivo, e solo una questione di moda, spesso e volentieri
dettata da esigenze di marketing. Ed è questa la cosa che mi fa incazzare.
No, il motivo e' che suona inappropriato :)
Se penso al mondo informatico, il parallelismo mi viene con termini
telefonici o elettrici o elettronici, non con termini automobilistici.
L'hub suona abbastanza bene chiamarlo "concentratore di rete", e'
probabile che se l'avessimo inventato in Italia l'avremmo chiamato
cosi'. Ma "mozzo di rete" assolutamente no.
Post by Peltio
Post by LoneStar
Pensa pure a tantissimi altri nomi di software "Negozio di pitture"
(PaintShop), "Negozio di fotografie" (PhotoShop), "Ufficio, Ufficio
Aperto" (Office, OpenOffice), "Esploratore di internet" (Internet
Explorer), "Volpe di fuoco" (Firefox).... dai! :)
Ma tu stai traducendo letteralmente.
Sto dicendo che noi non avremmo usato quei nomi per quei programmi.
Post by Peltio
"Volpe di fuoco" era il titolo di un film con Clint Boscorientale.
dove bisognava anche pensare in russo :)

PS: Il firefox e' un panda e non una volpe, lo so, giusto per non
ingenerare un possibile flame..
--
Ciao,
Luigi
joscurtin
2005-12-08 22:40:25 UTC
Permalink
[snip]
Post by capo
1) non c'è sui dizionari;
2) non sono sicuri che la traduzione in 'diafonia' sia fedele;
3) le norme sono solo in inglese e guai a far dubitare il cliente.
Per evitare il crosstalk, si usa lo shielding?

Joe from Massachusetts
capo
2005-12-08 23:29:28 UTC
Permalink
Post by joscurtin
Per evitare il crosstalk, si usa lo shielding?
Per evitare la diafonia si usa la schermatura.

Oppure si usa la binatura (twisting), da cui il doppino o coppia ritorta
(twisted pair).

Si possono anche applicare entrambi gli accorgimenti allo stesso cavo,
da cui i cavi schermati a doppini ritorti (shielded twister pair
cables), a cui si oppongono i cavi non schermati (unshielded -),
comunemente noti come cavi UTP.

W.
Peltio
2005-12-09 16:51:28 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: capo
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 09-12-05 00.29.28
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by capo
Post by joscurtin
Per evitare il crosstalk, si usa lo shielding?
Per evitare la diafonia si usa la schermatura.
Oppure si usa la binatura (twisting), da cui il doppino o coppia ritorta
(twisted pair).
Doppino intrecciato, per gli amici.

saluti,
Peltio
che sta pensando a un wiki-vocabolario tecnico.
--
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joscurtin
2005-12-09 13:31:08 UTC
Permalink
Post by capo
Post by Peltio
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia). Sembra che gli italiani siano capaci
di tradurre solo i termini che hanno almeno il 90% delle lettere in
comune con la più ovvia traduzione italiana - poi si sbizzariscono in
traduzioni come digitale per digital (cosa aveva 'numerico' che non
andava?)
'Digitale' è un po' particolare. Quasi sempre è meglio usare
'numerico'
Post by capo
(a volte 'discreto'), però in qualche caso ha diritto di
per esempio come opposto di analogico, se anche la versione
analogica è
Post by capo
"numerica": orologio digitale, calcolatrice digitale, telefono
digitale.
Post by capo
E se 'fingerprint' è impronta digitale, cos'è 'digital fingerprint'?
Post by Peltio
E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre
l'azione svolta a chi conosce l'italiano.
'Instradatore' lo capisce, dopo perplessità iniziale, solo uno
specialista. L'italiano medio, sentendo instradatore, non solo
continua
Post by capo
ad ignorare la funzione dell'oggetto, ma neanche capisce di cosa si parla.
'Commutatore' non va bene, perché l'usuale significato nell'ambito
tecnologico è quello di "interruttore a più vie, azionato a mano".
Infatti la traduzione storica di switch è 'autocommutatore', parola
abbastanza brutta ed usata solo nell'ambito telefonico.
Lo switch ethernet non è né commutatore né autocommutatore, in mancanza
di meglio rimane lo switch.
Non parliamo neanche del bridge.
Giustamente il ripetitore, variando poche lettere, è più frequente del
repeater.
'Diramatore' non lo capisce nessuno. La traduzione abituale di 'hub' è
'concentratore', non usatissima ma abbastanza comprensibile per gli
addetti ai lavori.
1) non c'è sui dizionari;
2) non sono sicuri che la traduzione in 'diafonia' sia fedele;
3) le norme sono solo in inglese e guai a far dubitare il cliente.
'Loss' è spesso tradotto a sproposito in 'perdita', mentre la
traduzione
Post by capo
corretta nell'ambito delle telecomunicazioni è quasi sempre
'attenuazione': classico 'perdita d'inserzione' per 'insertion
loss',
Post by capo
anziché 'attenuazione da inserimento'.
If you look at any Italian catalog for vendors of UTP (Unshielded
Twisted Pair) cables, you will see words such as "tester", "cavo cross
over UTP", "SRL" ("Structural return loss"), "crimpare", "NEXT" ("Near
end cross-talk"). You will also see "attenuazione" and "perdita di
ritorno" listed in the specifications for UTP cables.
Attenuation and loss are not used interchangeably in English, and the
same is true in Italian.
Attenuation is the major loss factor in simple telephony, where you
are talking about very low frequencies (300-3500 Hz) on a 600 ohm
transmission line, where resistance is the major cause of the
diminution of signal strength, and VSWR, insertion loss and reflected
power are only minor factors. If you are talking about computer
networking, then return loss becomes a major factor and is as
important as, if not more important than simple attenuation, because
of the high frequencies (100Mhz) on a 100-ohm transmission line.
Attenuation, insertion loss, and return loss are all factors which
reduce signal strength over a transmission line.
"Perdita d'inserzione" is not the same as "attenuazione da
inserimento" (a phrase I have never heard). Loss is always used when
referring to any kind of transmission line characteristics in English
(and I believe "perdita" is the Italian equivalent). "Return loss"
("perdita di ritorno") is the ratio of inserted power to reflected
power. This is becoming more and more a factor in networking as speeds
increase.
Although "diafonia" for "crosstalk" is found in my technical
dictionary, it seems a poor choice, and I would almost prefer just
using "crosstalk", if I were to translate something relating to
telecommunications into Italian.
Since it is impossible for Italians to avoid using "crosstalk" in some
cases, such as in the acronym "NEXT" (Near End Cross Talk), I would
probably always use "crosstalk" instead of diafonia.

Joe from Massachusetts
capo
2005-12-09 14:36:30 UTC
Permalink
Post by joscurtin
Since it is impossible for Italians to avoid using "crosstalk" in some
cases, such as in the acronym "NEXT" (Near End Cross Talk), I would
probably always use "crosstalk" instead of diafonia.
There do exist, in fact, exact translations for NEXT and FEXT:
'paradiafonia' and 'telediafonia'.

The only good reason for not using 'diafonia' is that quite probably the
intended audience would not understand, because they are used to reading
'crosstalk' or -XT acronyms in catalogs and instrument displays without
really knowing what it's all about.

W.
joscurtin
2005-12-09 15:01:38 UTC
Permalink
Post by capo
Post by joscurtin
Since it is impossible for Italians to avoid using "crosstalk" in some
cases, such as in the acronym "NEXT" (Near End Cross Talk), I would
probably always use "crosstalk" instead of diafonia.
'paradiafonia' and 'telediafonia'.
The only good reason for not using 'diafonia' is that quite probably the
intended audience would not understand, because they are used to reading
'crosstalk' or -XT acronyms in catalogs and instrument displays without
really knowing what it's all about.
The same could be said about English speakers who read catalogs in
English. The catalogs are written assuming that the people who use
them are technically trained and have no problem understanding the
concepts of resistance, impedance, inductance, capacitance,
attenuation, loss, transmission line, forward and reflected power. The
catalogs are geared toward people familiar with networking theory, and
who understand the equipment being described. You can "dumb down" the
technical terminology for people who don't understand electronic and
telecommunications terms, but the people who use the equipment have no
trouble understanding the terms. There is a difference in the language
used among people in the industry, and the language used to describe
technical terms to a lay audience.
The problem in translation is to address the same audience in the
target language as is addressed in the original language. For those
Italians who work as translators, and who may not be schooled in
electronics, it is often necessary to translate things which they do
not fully understand. They must not fall into the trap of explaining
in simple Italian things which are complex, but must translate from
the accepted jargon of the original language into the generally
accepted jargon of the target language. The goal is not to teach the
average uninformed reader by using universally-understood
oversimplifications and descriptions.
The Italian catalogs are no different from the American or British
catalogs when it comes to the use of jargon. I don't think you will
see any networking cables in Italian catalogs which aren't described
as "UTP". Every "perito tecnico" who works with networks will
understand the universally-accepted acronyms such as "SRL", "NEXT",
"power sum NEXT", and terms such as "patch panel", "cross" or
"cross-over", and "shielding". If he doesn't, then maybe the catalogs
should be "dumbed down". The Italian catalogs are written by Italians,
aren't they?

Joe from Massachusetts
Francesca
2005-12-08 11:21:48 UTC
Permalink
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia).
Non sono d'accordo. Un conto e' parlare di pigrizia nelle traduzioni, un
altro e' trattare di termini usati nel gergo tecnico in alcuni ambiti
lavorativi.
Post by Peltio
E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre
l'azione svolta a chi conosce l'italiano.
Non sta certo a me valutare cosa sia meglio e cosa sia peggio, ma mi
sembra perfettamente naturale che alcuni vocaboli stranieri siano
entrati nell'uso comune, specialmente quando si tratta di tecnologie.
In ambito tecnico si comunica molto spesso con pesone di nazionalita'
diverse e la ricerca di un linguaggio comune e' una esigenza
comprensibile, a mio avviso.

Mi sembra che l'uso di alcuni termini "comuni" a persone di nazioalita'
diversa porti a una utile semplificazione, che non impoverisce in nessun
modo la nostra florida e ancora viva lingua nazionale.

ciao,
francesca
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Enrico C
2005-12-08 12:42:24 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 11:21:48 +0000 (UTC), Francesca wrote in
Post by Francesca
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia).
Non sono d'accordo. Un conto e' parlare di pigrizia nelle traduzioni, un
altro e' trattare di termini usati nel gergo tecnico in alcuni ambiti
lavorativi.
Post by Peltio
E' terminologia comune dire che un 'router' instrada i pacchetti.
Instradatore è un neologismo che se non altro permette di dedurre
l'azione svolta a chi conosce l'italiano.
Non sta certo a me valutare cosa sia meglio e cosa sia peggio, ma mi
sembra perfettamente naturale che alcuni vocaboli stranieri siano
entrati nell'uso comune, specialmente quando si tratta di tecnologie.
In ambito tecnico si comunica molto spesso con pesone di nazionalita'
diverse e la ricerca di un linguaggio comune e' una esigenza
comprensibile, a mio avviso.
Mi sembra che l'uso di alcuni termini "comuni" a persone di nazioalita'
diversa porti a una utile semplificazione, che non impoverisce in nessun
modo la nostra florida e ancora viva lingua nazionale.
Concordo, e aggiungo solo che sono stati ricordati tante volte
controesempi come "pizza" e "spaghetti", usati tal quali in altre
lingue. Non è pigrizia del traduttore se, dall'italiano all'inglese,
lascia "ricotta" e non sostituisce ogni volta con la perifrasi "soft
Italian cheese like cottage cheese", o con un pedissequo "recooked"!
Al contrario, "pizza", "spaghetti", "ricotta"... identificano con
precisione quei cibi.

E se i termini inglesi utilizzati in italiano sono ormai molto più
numerosi di quelli italiani usati all'estero (perlopiù confinati al
cibo, all'opera e a pochi altri campi), anche questo non dipende dai
traduttori, ma da ben altro: dal fatto, per esempio, che novità
culturali e innovazione tecnologica nascono spesso in inglese
piuttosto che in italiano. Se Internet si fosse sviluppata in Italia
anziché negli USA, ora forse gli americani chiamerebbero
quell'apparecchio een-strahdah-tohray anziché, letteralmente, router!
;))


P.s. Il mitico Picchi stavolta mi cala di mille punti!

router
n C
1 fresatrice verticale
2 anche router plane sponderuola; (a motore) toupie.
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
Massy
2005-12-08 14:07:24 UTC
Permalink
Post by Enrico C
Al contrario, "pizza", "spaghetti", "ricotta"... identificano con
precisione quei cibi.
Anche "broccoli", vero?
(l'ho sentito guardando "pretty woman" in lingua originale:
<<I got an idea. Let's watch old movies all night. We'll just veg out in
front of the TV.>>
<<Veg out?>>
<<Yeah. Be still like vegetables. Lay like broccoli.>>
<<Look, I'll tell you what. I'll be back. We'll do broccoli tomorrow>>
--
I'm a Dream!!!
Enrico C
2005-12-08 14:23:18 UTC
Permalink
On Thu, 08 Dec 2005 14:07:24 GMT, Massy wrote in
Post by Massy
Anche "broccoli", vero?
Aim and shoot at the evil broccoli! :)
http://www.spassmonkey.pwp.blueyonder.co.uk/broccoli.htm
--
Enrico C

"I would suggest you start reading some books, journals, etc. Unless
you trust and would follow blindly a bunch of anonymous yahoos in a
newsgroup." [from a Usenet newsgroup]
Massy
2005-12-08 14:34:08 UTC
Permalink
Post by Enrico C
On Thu, 08 Dec 2005 14:07:24 GMT, Massy wrote in
Post by Massy
Anche "broccoli", vero?
Aim and shoot at the evil broccoli! :)
http://www.spassmonkey.pwp.blueyonder.co.uk/broccoli.htm
lol
--
I'm a Dream!!!
Father McKenzie
2005-12-08 15:49:40 UTC
Permalink
Massy, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Massy
Be still like vegetables. Lay like broccoli.
Didn't she ever experience how broccoli can move all night inside your gut?
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
08/12/2005 16.47.01
Peltio
2005-12-08 18:24:03 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Enrico C
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 13.42.24
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Enrico C
Concordo, e aggiungo solo che sono stati ricordati tante volte
controesempi come "pizza" e "spaghetti", usati tal quali in altre
lingue. Non è pigrizia del traduttore se, dall'italiano all'inglese,
lascia "ricotta" e non sostituisce ogni volta con la perifrasi "soft
Italian cheese like cottage cheese", o con un pedissequo "recooked"!
Al contrario, "pizza", "spaghetti", "ricotta"... identificano con
precisione quei cibi.
Quelli sono come nomi propri. Nessuno dice di tradurre Windows, o
PlayStation o XBox o TiVo.
Lo strudel è strudel, il krapfen è krapfen e la torta sachen è la torta
sachen, il gazpacho è gazpacho (o come si scrive : )) ).

Ma un dispositivo che fa qualcosa, da che mondo e mondo è sempre stato
tradotto. Questa invasione di termini esteri è un risultato
dell'accelerazione dei tempi di diffusione dovuti all'introduzione
dei... computer (elaboratori elettronici, ordinateurs, computadoras)
Post by Enrico C
culturali e innovazione tecnologica nascono spesso in inglese
piuttosto che in italiano. Se Internet si fosse sviluppata in Italia
anziché negli USA, ora forse gli americani chiamerebbero
quell'apparecchio een-strahdah-tohray anziché, letteralmente, router!
Ne dubito fortemente.

saluti,
Peltio
--
Invalid address in reply-to. Crafty demunging required to mail me.
(Hint: use peltio at despammed dot com)
Enrico C
2005-12-08 21:39:47 UTC
Permalink
On Thu, 08 Dec 2005 18:24:03 GMT, Peltio wrote in
Post by Peltio
Nobody knew Why. But...
Who: Enrico C
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 13.42.24
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Enrico C
Concordo, e aggiungo solo che sono stati ricordati tante volte
controesempi come "pizza" e "spaghetti", usati tal quali in altre
lingue. Non è pigrizia del traduttore se, dall'italiano all'inglese,
lascia "ricotta" e non sostituisce ogni volta con la perifrasi "soft
Italian cheese like cottage cheese", o con un pedissequo "recooked"!
Al contrario, "pizza", "spaghetti", "ricotta"... identificano con
precisione quei cibi.
Quelli sono come nomi propri. Nessuno dice di tradurre Windows, o
PlayStation o XBox o TiVo.
Lo strudel è strudel, il krapfen è krapfen e la torta sachen è la torta
sachen, il gazpacho è gazpacho (o come si scrive : )) ).
Ma un dispositivo che fa qualcosa, da che mondo e mondo è sempre stato
tradotto.
Già, come "computer", "scanner", "modem", "compact disc", "floppy",
"led", "monitor"... ;)
E non solo nell'informatica: "pacemaker", "scooter", "jet", "boiler",
"fax", "film", "jeans"...

Da che mondo e mondo, esistono i prestiti linguistici: l'uso di parole
straniere per designare cose e concetti nuovi che arrivano
dall'estero.
Post by Peltio
Questa invasione di termini esteri è un risultato
dell'accelerazione dei tempi di diffusione dovuti all'introduzione
dei... computer (elaboratori elettronici, ordinateurs, computadoras)
Of course! Il mondo collegato e globalizzato significa anche questo.
Ma la *direzione* dell'invasione, il fatto che la subiamo piuttosto
che esserne protagonisti, non dipende dalle scelte di un traduttore:
il problema è che le capitali economiche, culturali, tecnologiche del
mondo d'oggi sono New York, Londra, la Silicon Valley... non Roma,
Firenze o Venezia.
Post by Peltio
Post by Enrico C
culturali e innovazione tecnologica nascono spesso in inglese
piuttosto che in italiano. Se Internet si fosse sviluppata in Italia
anziché negli USA, ora forse gli americani chiamerebbero
quell'apparecchio een-strahdah-tohray anziché, letteralmente, router!
Ne dubito fortemente.
Perché, allora, i termini internazionali della musica classica e
dell'opera lirica sono ancor oggi italiani? :)



Speed (Tempo)

Grave - Very Slow, Solemn
Largo,Lento - Slow
Larghetto - Rather broardly
Larghissimo- Very broardly
Adagio - Leisurely
Andante - "Walking" Tempo
Andantino - A little faster than Andante
Allegretto - Fairly fast
Allegro - Fast
Vivace - Lively
Vivacissimo- Very lively
Presto - Very Fast
Prestissimo - As fast as possible
Moderato - At a moderate speed
Molto - Very

Increase or Decrease of Speed (Tempo)

accelerando (accel.)- becoming gradually faster
ad libitum- not strictly in time, freely
affrettando- hurrying
allargando (allarg.) - broardening
calcando- hurrying
meno mosso - less motion; slower
meno allegro- less fast
piu mosso - more movement, faster at once
piu lento- more slowly
rallentando (rall.) - gradually slower
ritardando (rit.) - Becoming gradually slower
ritenuto (riten) - in a slower tempo; held back
rubato - freely played, improvisatory with time
stringendo (string.) - pressing; accelerating the tempo
slargando - broardening
slentando- getting slower
tenuto (ten) - held for the full time

Other Speed Terms (some include tone)

a piacere - at pleasure, freely
a tempo - in the original tempo
calando - gradually softer and slower
l'istesso tempo - at the tempo of the previous passage or movement



Intensity (Dynamic)

Pianississimo ppp - Very Very Soft
Pianissimo pp- Very Soft
Piano p- Soft
Mezzo Piano mp- Medium Soft
Mezzo Forte mf- Medium Loud
Forte f- Loud
Fortissimo ff- Very Loud
Fortississimo fff- Very Very Loud
Crescendo cresc. <- Becoming gradually louder
Decrescendo decresc. >- Becoming gradually softer
Diminuendo dim. >- Becoming gradually softer
Messa di voce <>- Becoming louder then softer
Forte-piano fp- accented, then immediately soft
Forzando fz- strongly accented
Sforzando sfz- with sudden force or emphasis
Rinforzando rfz- reinforced; emphasized

Other Common Terms

a- to, at, in
a capella- without instrumental accompaniment
adirato- angry, wrathful
ad libitum- not strictly in time, freely
affettuoso- with feeling and emotion
affabilmente- sweetly and gracefully; suavely
affannato- uneasily, distressfully
affettuoso- with passion, emotion, feeling
afflitto- melancholy, sad
agitato- agitated
al fine- to the end
alla- in the style of
alla breve- "cut-time"; two beats per measure, a half note gets a beat
allegrettino- a little slower than allegretto
allentato- slower
altieramente- in a lofty style
amabile- sweet, tender
amoroso- affectionately
animato- animated, with spirit
animoso- animated, spirited
appassionato- with passion and emotion
arco- with the bow
aria- an air, song
arpeggio- notes of a chord played consecutively, i.e. one at a time
assai- very
a tempo- in the original tempo
attaca- begin the next section without pause
a volonte- at pleasure
bassa. low- 8va bass is to play the bass an octave lower
ben or bene- well
bis- repeat the passage
bravura- boldness
breve- note equal to two whole notes
brillante- brilliant
brio- vigor, spirit
cadenza- an elaborate solo passage, frequently unaccompanied
cantabile- in a singing style
capriccio- in a fanciful style
coda- a closing section
con, col- with
con anima- with animation and boldness
con brio- with vigor and brilliancy
con espressione- with expression
con fuoco- with fire and passion
con moto- with motion
con sprito- with spirit
da- from
da capo (D.C.).- from the beginning
D.C. al fine. - from the beginning to the word Fine
dal segno (D.S.). - from the sign to the word Fine
divisi (div). - divided; each part to be played by a separate
instrument
dolce - sweetly
dolcissimo- very sweetly
doloroso- sadly
elegante- elegant, graceful
energico- energetic
espressivo- expressively
fermata- a pause or hold
finale- final movement
fine- the end
forza- force, power, strength
fuoco- fire, energy
furioso- furious
giocoso- humorous
giojoso- joyous
giusto- exact, in time
glissando- gliding together
grandioso- in a grand manner
grazioso- gracefully
impetuoso- impetuous
lamentoso- lamenting, sad
largamente- broadly
leggiero- lightly
loco- as written
ma- but
ma non troppo- but not too much so
maestoso- majestic, dignified
maggiore- the major key
marcato- in a marked, emphatic style
marcia- a march
meno- less
mezzo- medium, half
minore- in the minor key
misterioso- mysteriously
morendo- dying away; softer and softer
mosso- movement
moto- motion
non- not
non tanto- not too much
obbligato- a counter-melody, in counterpoint to the main theme and
continues throughout.
opus- a work or composition; the chronological number of a work
ossia- another way to play the passage
ottava (8va)- to be played an octave higher or lower
passionato- with passion
patetico- pathetically
penderosi- gradually softer and slower; dying away
piu- more
poco- a little
poco a poco- little by little
pomposo- pompous, grand
presto- very fast
primo- the first
quasi - in the style of
recitativo (recit.)- like natural speech
replica - repetition
risoluto- in a resolute and bold manner
rubato- freely played, improvisatory with time
scherzando- playfully
segue- continues
semplice- in a simple, unaffected manner
sempre- always
senza- without
simile- similarly, in a like manner
smorzando (smorz). - suddenly dying away
sordino (sord).- a mute
sostenuto (sos).- sustained
sotto voce- in a quiet, subdued tone
staccato- short and detached
subito- immediately, suddenly
tacet- to be silent; do not play
tempo- rate of speed
tranquillo- quietly, calmly
trill- a rapid alternation of the printed note and the next note above
troppo- too much
tutti- all together
un- a, one, an

http://www.music-tutors-uk.com/Theory/italianterms.html
capo
2005-12-08 22:35:19 UTC
Permalink
Post by Enrico C
Già, come "computer", "scanner", "modem", "compact disc", "floppy",
"led", "monitor"... ;)
E non solo nell'informatica: "pacemaker", "scooter", "jet", "boiler",
"fax", "film", "jeans"...
Da che mondo e mondo, esistono i prestiti linguistici: l'uso di parole
straniere per designare cose e concetti nuovi che arrivano
dall'estero.
Lo scooter non è esattamente arrivato dall'estero. È che 'motoretta' non
fa marketing :-)

Boiler sarebbe lo scaldabagno? Se è così dalle mie parti si chiama in
italiano.

Btw: modem e led in origine erano sigle, e fax l'abbreviazione di facsimile.

W.
Father McKenzie
2005-12-08 22:47:07 UTC
Permalink
capo, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by capo
Btw: modem e led in origine erano sigle
E lo sono ancora, as far as I know: modulator-demodulator, Light Emitting
Diode.
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
08/12/2005 23.46.29
capo
2005-12-08 23:34:10 UTC
Permalink
Post by Father McKenzie
Post by capo
Btw: modem e led in origine erano sigle
E lo sono ancora, as far as I know: modulator-demodulator, Light Emitting
Diode.
Lo sono se ti fermi a pensarci, altrimenti puoi usarli tranquillamente
come parole normali, in italiano come in inglese: una lampadina, due
spie, tre led, one modem, two modems.

Se così non fosse non si venderebbero "modem ISDN", perché l'oggetto che
porta tale nome non è affatto un modulatore-demodulatore.

W.
Peltio
2005-12-09 17:20:23 UTC
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Nobody knew Why. But...
Who: Enrico C
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 22.39.47
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Enrico C
Già, come "computer"
Elaboratore elettronico.
Questo è stato introdotto in un epoca in cui ancora c'era gente seria a
fare le traduzioni. : )
Post by Enrico C
"scanner", "modem", "compact disc", "floppy",
"led", "monitor"... ;)
Questi invece hanno avuto la sventura di beccarsi le nuove generazioni
di lazzaroni. : ]
Post by Enrico C
E non solo nell'informatica: "pacemaker",
Recente.
Post by Enrico C
"scooter",
Marketing, siamo già nell'epoca moderna delle traduzioni "lascio il
termine originale che è meglio, va".
Post by Enrico C
"jet",
Getto, aviogetto.
Post by Enrico C
"boiler",
Scaldabagno, bollitore, caldaia.
Post by Enrico C
"fax",
Abbreviazione di facsimile
Post by Enrico C
"film"
Pellicola.
Post by Enrico C
"jeans"...
Come gazpacho, foulard, papillon sono praticamente dei nomi propri ma
anche qui il marketing ha avuto il suo ruolo.
Certo, non è sull'esistenza ma sull'entità che io disquisisco.
Switch e bridge possono tranquillamente essere tradotti come
commutatore e ponte eppure... per non contrariare il padrone per il
quali gli italiani sono solo dei venditori (cioe dei resellers) e per
non far sentire troppo stupidi gli italioti che non riuscirebbero a
riconoscere in quelle parole i suoni briidg e svuitch si è preferito
non tradurli.
Post by Enrico C
Post by Peltio
Questa invasione di termini esteri è un risultato
dell'accelerazione dei tempi di diffusione dovuti all'introduzione
dei... computer (elaboratori elettronici, ordinateurs, computadoras)
Of course! Il mondo collegato e globalizzato significa anche questo.
Ma la *direzione* dell'invasione, il fatto che la subiamo piuttosto
il problema è che le capitali economiche, culturali, tecnologiche del
mondo d'oggi sono New York, Londra, la Silicon Valley... non Roma,
Firenze o Venezia.
Scusa, ma ti risulta che i componenti di una macchina a vapore
(inventata e sviluppata dagli inglesi) siano inglesi?
Post by Enrico C
Perché, allora, i termini internazionali della musica classica e
dell'opera lirica sono ancor oggi italiani? :)
Si stava parlando di dispositivi, di cose che fanno.
E comunque le traduzioni di quei termini ci sono, come tu riporti.
Poi per tradizione, perchè fa figo ed è più snob, si usano i termini
italiani, così come gli schermitori e le ballerine usano quelli
francesi.

Ma non mi pare che i flauti si chiamino flauti anche in inglese, il
violoncello violoncello, la tromba trobma il violino violino, gli archi
archi e via dicendo. Ci sono pochi termini comuni (oboe credo, piano,
ma solo in parte : ) come il cello).

saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
Peltio
2005-12-08 18:17:28 UTC
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Nobody knew Why. But...
Who: Francesca
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 12.21.48
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Francesca
Post by Peltio
Semmai ci sarebbe da lamentarsi di queli che per pigrizia o incapacità
non si sofrzano nemmno di cercarla, una traduzione italiana.
Ed ecco allora che nella rete proliferano gli switch (e non i
commutatori), gli hub (e non i diramatori) e si parla sempre più spesso
di crosstalk (e non di diafonia).
Non sono d'accordo. Un conto e' parlare di pigrizia nelle traduzioni, un
altro e' trattare di termini usati nel gergo tecnico in alcuni ambiti
lavorativi.
E infatti il mio discorso si spinge a monte dei semplici traduttori.
Post by Francesca
In ambito tecnico si comunica molto spesso con pesone di nazionalita'
diverse e la ricerca di un linguaggio comune e' una esigenza
comprensibile, a mio avviso.
Tanto vale parlare in inglese direttamente, allora.
Io uso una tastiera, non una keyboard, che è connessa tramite cavi e
non con cables.

Fino a qualche anno (decennio?) fa, i termini avevano il tempo di
essere tradotti prima di arrivare alla mensa dell'italiano medio.
Ora ci sono le nuove tecnologie informatiche (ops, pardon: c'è
l'Information Technology) che permettono di leggere di nuove tecnologie
in tempo reale direttamente sul sito di chi le realizza. E ci sono
anche i mezzi a bassissimo costo che permettono al primo caprone che
passa di fare traduzioni approssimative che si propagano come un virus
nel linguaggio.

I francesi hanno risolto, pur se con risultati a volte discutibili,
utilizzando le nuove tecnologie per dare una risposta rapida
all'incalzare dei termini stranieri.
Gli italiani, invece, hanno semplicmente alzato bandiera bianca perchè
era troppa fatica anche solo tentare di tradurre router con
instradatore (termine che era già stato tradotto a suo tempo da chi ha
fatto il suo dovere di traduttore).
Post by Francesca
Mi sembra che l'uso di alcuni termini "comuni" a persone di nazioalita'
diversa porti a una utile semplificazione, che non impoverisce in nessun
modo la nostra florida e ancora viva lingua nazionale.
Dici?
Hai mai provato a leggere un comunicato stampa, ops scusa una press
release di un actor, o dei suoi partner, nel business dell'information
technology?

saluti,
Peltio
che quando non ci sono alternative pazienza, ma quando ci sono, porca
baletta...
--
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Francesca
2005-12-08 20:03:33 UTC
Permalink
Post by Peltio
Io uso una tastiera, non una keyboard, che è connessa tramite cavi e
non con cables.
ma dai, fino a cables non ci siamo ancora arrivati... ma parlare di
instradatore per indicare un router mi sembra un tantino diverso.
Non ho nessun desiderio che si parli esclusivamente inglese (o altra
lingua che non sia italiana), mi riferivo esclusivamente all'uso di
alcuni termini di gergo tecnico.
Post by Peltio
Hai mai provato a leggere un comunicato stampa, ops scusa una press
release di un actor, o dei suoi partner, nel business dell'information
technology?
finche' questo genere di cose viene letto da "addetti ai lavori" non
vedo il problema.

Cmq concordo sul fatto che spesso si esagera nell'uso di termini
stranieri.. io stessa mi sono resa conto di farlo pochi giorni fa (ho
parlato di core business e sono stata invitata a parlare in modo
comprensibile a "tutti"...)

ciao,
francesca
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Anna Martini
2005-12-07 10:58:39 UTC
Permalink
Post by Weiss
Sto leggendo su it.arti.cinema un elenco di alcuni errori comuni nei
doppiaggi.
-snip-
Post by Weiss
Come mai vengono commessi simili errori, per rilevare i quali e'
sufficiente una conoscenza dell'inglese scolastica o poco di piu'?
Troppi fanno traduzioni?
Forse.
Post by Weiss
Concorrenza al ribasso?
Molto probabilmente.
Post by Weiss
Non esistono piu' i correttori di bozze?
Sono a grave rischio di estinzione.
Post by Weiss
Incuriosisce perche' di gente che conosca l'inglese (da fare traduzioni
migliori) mi pare ne esista un sacco.
Rifletti però anche sul fatto che una buona traduzione non fa notizia.
--
Ciao,
Anna
Massy
2005-12-07 12:26:35 UTC
Permalink
Post by Weiss
- "a grand" in "Be Cool" :un equivoco clamoroso tra migliaia e
centinaia di migliaia di dollari che rendeva bizzarra e inverosimile
tutta la trama del film (se ne parlo' qui qualche tempo fa)
Cioè? cosa hanno tradotto come?
Non ho capito!
--
I'm a Dream!!!
Weiss
2005-12-07 14:44:14 UTC
Permalink
Post by Massy
Post by Weiss
- "a grand" in "Be Cool" :un equivoco clamoroso tra migliaia e
centinaia di migliaia di dollari che rendeva bizzarra e inverosimile
tutta la trama del film (se ne parlo' qui qualche tempo fa)
Cioè? cosa hanno tradotto come?
Non ho capito!
In sintesi, la vicenda ruota totalmente attorno ad un debito di tremila
dollari.
In realta', la versione originale parla di "three hundred grand" che sono
trecentomila dollari.
Il fatto e' che un debito di tremila dollari, per i personaggi del film
sarebbe stata una cifra talmente modesta da essere insignificante, quindi
la trama perdeva senso (perche' mai Uma Thurma non da loro l'orologio che
varra' 10.000 dollari o la borsetta da 5000, o perche' non gliela
tolgono, per esempio).
Mentre con trecentomila dollari la trama diventava coerente, il problema
di reperire la intera cifra in poco tempo diventava effettivamente serio,
la determinazione della banda ad esigere il debito, minacciando
revolverate ed uccisioni diveniva credibile, ecc.
ciao
Weiss
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Massy
2005-12-07 14:52:33 UTC
Permalink
Post by Weiss
In sintesi, la vicenda ruota totalmente attorno ad un debito di
tremila dollari.
In realta', la versione originale parla di "three hundred grand" che
sono trecentomila dollari.
Il fatto e' che un debito di tremila dollari, per i personaggi del
film sarebbe stata una cifra talmente modesta da essere
insignificante, quindi la trama perdeva senso (perche' mai Uma Thurma
non da loro l'orologio che varra' 10.000 dollari o la borsetta da
5000, o perche' non gliela tolgono, per esempio).
Mentre con trecentomila dollari la trama diventava coerente, il
problema di reperire la intera cifra in poco tempo diventava
effettivamente serio, la determinazione della banda ad esigere il
debito, minacciando revolverate ed uccisioni diveniva credibile, ecc.
Grazie per l'esauriente spiegazione!
(non ho visto il film)
--
I'm a Dream!!!
Francesca
2005-12-08 11:14:26 UTC
Permalink
Post by Weiss
- were-car (da tradursi "macchina mannara" come il lupo e tradotta, un
gioiellino, macchina che era
una perla :o))

francesca
--
Posted via Mailgate.ORG Server - http://www.Mailgate.ORG
Lilith
2005-12-08 11:26:56 UTC
Permalink
Post by Weiss
Il fatto e' che sta diventando frequente trovare errori palesi e "strani"
anche nei libri tradotti.
Per dire, in un libro di Bill Bryson potete leggere che in un pub molto
carino nel centro di Adelaide, rivestito in legno, con mobili in legno
ecc, c'era "un carico di legna" , e chissa' quanti esempi si potrebbero
fare.
Per un musicista, è terribile anche la traduzione della "Banda dei
brocchi" di Jonathan Coe: il traduttore è incappato in tutti i più
comuni errori in cui inciampa chi non conosce l'equivalente italiano di
certa terminologia musicale di base. Che può essere perdonabile in un
lettore "normale", ma non in un traduttore professionista. Ecco qualche
svarione:

- "C'erano i Gryphon che all'improvviso, nel bel mezzo di un riff rock
s'interrompevano, sguainavano *registratori* e cromorni e si lanciavano
di punto in bianco in una giga medievale" [p. 171].

Peccato che i *recorders* in italiano siano non solo i registratori ma
anche i *flauti dolci*. Ovvio che in questo contesto l'autore intendesse
riferirsi proprio agli strumenti musicali.


- "Da lì aveva una buona visuale sulla scuola di musica, e scorse una
figura solitaria appoggiata all'enorme finestra del Gerald Hill Studio,
il volto rilassato, estatico, perduto nella musica mentre il *poema
tonale* di Vaughan Williams saliva fino al primo dei suoi picchi [p. 241]

- Aprì la busta e ispezionò il contenuto con un gridolino di
soddisfazione. Era un'altra raccolta dei brani per orchestra di Vaughan
Williams. Questa includeva i *poemi tonali* "In the Fen Country" e
"Norfolk Rhapsody N.1" [p. 244]

*Tone poem* in italiano è *poema sinfonico*, non *poema tonale*.


- "La "Norfolk Rhapsody N. 1" cominciò con un lieve, nebbioso scintillio
di *strumenti a corde* [p. 244]

... ed è bestiale osservare come il traduttore ignori che *strings* in
italiano siano semplicemente gli *archi* e non dei generici "strumenti a
corda"...


- "Oh... e quello che cos'era?".
"Soltanto un semplice cambio di *chiave*," spiegò con orgoglio, "da sol
minore a re." [p. 327]

Il termine musicale *key* in italiano si traduce con *tonalità* e non va
confuso con "chiave" (in inglese "clef"), che è tutt'altra cosa.


Visto il ruolo centrale ricoperto dalla musica in questo e negli altri
romanzi di Coe, dispiace leggere simili strafalcioni, che ne rendono
parecchio irritante la lettura...
joscurtin
2005-12-08 15:54:57 UTC
Permalink
Post by Lilith
Post by Weiss
Il fatto e' che sta diventando frequente trovare errori palesi e "strani"
anche nei libri tradotti.
Per dire, in un libro di Bill Bryson potete leggere che in un pub molto
carino nel centro di Adelaide, rivestito in legno, con mobili in legno
ecc, c'era "un carico di legna" , e chissa' quanti esempi si potrebbero
fare.
Per un musicista, è terribile anche la traduzione della "Banda dei
brocchi" di Jonathan Coe: il traduttore è incappato in tutti i più
comuni errori in cui inciampa chi non conosce l'equivalente italiano di
certa terminologia musicale di base. Che può essere perdonabile in un
lettore "normale", ma non in un traduttore professionista. Ecco qualche
- "C'erano i Gryphon che all'improvviso, nel bel mezzo di un riff rock
s'interrompevano, sguainavano *registratori* e cromorni e si
lanciavano
Post by Lilith
di punto in bianco in una giga medievale" [p. 171].
Peccato che i *recorders* in italiano siano non solo i registratori ma
anche i *flauti dolci*. Ovvio che in questo contesto l'autore
intendesse
Post by Lilith
riferirsi proprio agli strumenti musicali.
I wonder what interesting translations these people would come up with
for the instrument we Americans call the "sweet potato", because of
its unique shape?

Joe from Massachusetts
Enrico C
2005-12-08 16:32:15 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 10:54:57 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
I wonder what interesting translations these people would come up with
for the instrument we Americans call the "sweet potato", because of
its unique shape?
Most accurate ones, like...

"...suonava una patata dolce a forma di uovo."

;O)


Quick definitions (sweet potato)
egg-shaped terra-cotta wind instrument with a mouthpiece and finger
holes
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
joscurtin
2005-12-08 16:53:09 UTC
Permalink
Post by Enrico C
On Thu, 8 Dec 2005 10:54:57 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
I wonder what interesting translations these people would come up with
for the instrument we Americans call the "sweet potato", because of
its unique shape?
Most accurate ones, like...
"...suonava una patata dolce a forma di uovo."
;O)
Quick definitions (sweet potato)
egg-shaped terra-cotta wind instrument with a mouthpiece and finger
holes
Do you think any of these guys would translate it as "ocarina"?

Joe from Massachusetts
Enrico C
2005-12-08 17:16:16 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 11:53:09 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
Do you think any of these guys would translate it as "ocarina"?
I can't imagine someone playing a goosie! That makes me cringe! ;-)
--
Enrico C


"Or do you think that George Bush has a 2 headed alien love child?"
[da un newsgroup]
joscurtin
2005-12-08 17:19:16 UTC
Permalink
Post by Enrico C
On Thu, 8 Dec 2005 11:53:09 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
Do you think any of these guys would translate it as "ocarina"?
I can't imagine someone playing a goosie! That makes me cringe! ;-)
If an ocarina is not shaped like a goosie, is it still considered an
ocarina in Italy?
(It is in the US).
Maybe it would it be a batatina in Italy?

Joe from Massachusetts
Father McKenzie
2005-12-08 17:38:38 UTC
Permalink
joscurtin, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by joscurtin
If an ocarina is not shaped like a goosie, is it still considered an
ocarina in Italy?
I think it's the correct name
http://tinyurl.com/83ys5
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
08/12/2005 18.38.17
Peltio
2005-12-08 17:47:23 UTC
Permalink
Nobody knew Why. But...
Who: Father McKenzie
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 18.38.38
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Father McKenzie
Post by joscurtin
If an ocarina is not shaped like a goosie, is it still considered an
ocarina in Italy?
I think it's the correct name
http://tinyurl.com/83ys5
Cosi pare.
http://www.pslc.ws/macrog/guitar.htm

Ma secondo le nuovi correnti di traduzione andrebbe tradotto come
'sweet potato', perchè se non non si capisce. : )))


saluti,
Peltio
--
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(Hint: use peltio at despammed dot com)
joscurtin
2005-12-08 17:58:36 UTC
Permalink
Post by Peltio
Nobody knew Why. But...
Who: Father McKenzie
Where: it.cultura.linguistica.inglese
When: 08-12-05 18.38.38
What: Re: Doppiaggi assurdi e Traduzioni errate
Post by Father McKenzie
Post by joscurtin
If an ocarina is not shaped like a goosie, is it still considered an
ocarina in Italy?
I think it's the correct name
http://tinyurl.com/83ys5
Cosi pare.
http://www.pslc.ws/macrog/guitar.htm
Ma secondo le nuovi correnti di traduzione andrebbe tradotto come
'sweet potato', perchè se non non si capisce. : )))
Let's see if I understand you correctly: translating from Italian
ocarina to English, ocarina is a sweet potato. But translating from
English ocarina to Italian, ocarina is a batatina? :>)

Joe from Massachusetts
Enrico C
2005-12-08 21:49:12 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 12:58:36 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
Let's see if I understand you correctly: translating from Italian
ocarina to English, ocarina is a sweet potato. But translating from
English ocarina to Italian, ocarina is a batatina? :>)
Italian Ocarina is a cute little goose, while American ocarina is a
nice little sweet potato, but everybody calls it "Oh! Pretty!" :o)
--
Enrico C

* cut the ending "cut-togli.invalid" string when replying by email *
joscurtin
2005-12-08 21:53:50 UTC
Permalink
Post by Enrico C
On Thu, 8 Dec 2005 12:58:36 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
Let's see if I understand you correctly: translating from Italian
ocarina to English, ocarina is a sweet potato. But translating from
English ocarina to Italian, ocarina is a batatina? :>)
Italian Ocarina is a cute little goose, while American ocarina is a
nice little sweet potato, but everybody calls it "Oh! Pretty!" :o)
(o)Carina
diventi tutti i giorni
piu' (o)carina
(Nicola Arigliano)

Joe from Massachusetts
Father McKenzie
2005-12-08 22:18:57 UTC
Permalink
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
Italian Ocarina is a cute little goose
Ho sempre detto ochetta... il termine di cui stiamo parlando per me ha
sempre designato uno strumento (ne ho visto suonare molto spesso quando ero
bambino).
--
"Two roads diverged in a wood, and I -
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference." (R.Frost)
08/12/2005 23.18.54
Enrico C
2005-12-09 12:45:20 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 23:18:57 +0100, Father McKenzie wrote in
Post by Father McKenzie
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
Italian Ocarina is a cute little goose
Ho sempre detto ochetta...
Of course! Mine was just a silly word play, playing with the fact that
there are other "-rina" and "-rino" diminutives like "la bella
fornarina", or "un cafferino" (as I found out on icl.italiano) for a
small cup of coffee! In fact, an Italian "ocarina" is just a musical
instrument, as you say.
Post by Father McKenzie
il termine di cui stiamo parlando per me ha
sempre designato uno strumento (ne ho visto suonare molto spesso quando ero
bambino).
Agreed!
--
Enrico C

"Spock, beam him up!"
Father McKenzie
2005-12-09 16:42:32 UTC
Permalink
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
Of course! Mine was just a silly word play, playing with the fact that
there are other "-rina" and "-rino" diminutives like "la bella
fornarina", or "un cafferino" (as I found out on icl.italiano) for a
small cup of coffee! In fact, an Italian "ocarina" is just a musical
instrument,
Però l'etimologia pare che sia quella, a causa dell'imboccatura "a becco
d'anatra"
www.garzantilinguistica.it
Etimologia Propr. dim. di oca, per l'imboccatura a becco d'oca
Definizione s. f. strumento musicale a fiato di forma ovoidale, costruito
in argilla e munito di fori.
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
09/12/2005 17.40.05
Father McKenzie
2005-12-09 16:53:57 UTC
Permalink
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
Of course! Mine was just a silly word play, playing with the fact that
there are other "-rina" and "-rino" diminutives like "la bella
fornarina", or "un cafferino" (as I found out on icl.italiano) for a
small cup of coffee! In fact, an Italian "ocarina" is just a musical
instrument,
Però l'etimologia pare che sia quella, a causa dell'imboccatura "a becco
d'anatra"
www.garzantilinguistica.it
Etimologia Propr. dim. di oca, per l'imboccatura a becco d'oca
Definizione s. f. strumento musicale a fiato di forma ovoidale, costruito
in argilla e munito di fori.
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
09/12/2005 17.40.05
Father McKenzie
2005-12-08 17:37:49 UTC
Permalink
Enrico C, para que tú me oigas, mis palabras se adelgazan a veces como las
huellas de las gaviotas en las playas
Post by Enrico C
Quick definitions (sweet potato)
egg-shaped terra-cotta wind instrument with a mouthpiece and finger
holes
cazzo sarà, un'ocarina?
http://tinyurl.com/83ys5
--
Freedom's just another word for nothing left to lose
(Janis Joplin)
08/12/2005 18.35.14
Mary Cassidy
2005-12-12 02:24:57 UTC
Permalink
Recentemente ho letto "Il codice Rebecca" di Ken Follett in italiano, e
ho trovato un errore veramente stupido.

Il romanzo è ambientato in Egitto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Una spia va in un negozio, e chiede "una sterlina di caffè".

Poi, quando chiede il conto, la commessa gli dà il totale in sterlina, e
lui dice "come faceva a sapere che avrei pagato in sterlina?"

Ma il traduttore non si è accorto che non aveva senso?
--
Mary
FB
2005-12-12 11:24:03 UTC
Permalink
Post by Mary Cassidy
Recentemente ho letto "Il codice Rebecca" di Ken Follett in italiano, e
ho trovato un errore veramente stupido.
Il romanzo è ambientato in Egitto durante la Seconda Guerra Mondiale.
Una spia va in un negozio, e chiede "una sterlina di caffè".
Poi, quando chiede il conto, la commessa gli dà il totale in sterlina, e
lui dice "come faceva a sapere che avrei pagato in sterlina?"
Ma il traduttore non si è accorto che non aveva senso?
Mi chiedo come possa accedere a e lavorare in una grossa casa editrice uno
che conosca l'inglese a questo livello. Follett è un autore di punta.

Hai capito queste sagaci cameriere egiziane e furbissime...


Ciao, FB
--
"Hey, Mr. Gilmore. Best wish... Congrat... Nice suit!"
(Gilmore Girls - 513)
joscurtin
2005-12-08 16:18:55 UTC
Permalink
Post by Weiss
Sto leggendo su it.arti.cinema un elenco di alcuni errori comuni nei
doppiaggi.
Speaking of absurdities in dubbing:
The Russian on-line streaming TV service called "Channel One" streams
many films from the US and the UK whose original sound track was in
English. Channel One has adopted a unique method of dubbing - the
Russian is dubbed over the original English sound track, and when you
listen to a dialogue, you can hear the characters start to speak in
English, and then the Russian dubbers start speaking in Russian,
drowning out the English sound track. This can be very distracting. I
haven't seen this technique used anywhere else.
http://makeashorterlink.com/?S58D4574C

Joe from Massachusetts
Enrico C
2005-12-08 16:35:22 UTC
Permalink
On Thu, 8 Dec 2005 11:18:55 -0500, joscurtin wrote in
Post by joscurtin
The Russian on-line streaming TV service called "Channel One" streams
many films from the US and the UK whose original sound track was in
English. Channel One has adopted a unique method of dubbing - the
Russian is dubbed over the original English sound track, and when you
listen to a dialogue, you can hear the characters start to speak in
English, and then the Russian dubbers start speaking in Russian,
drowning out the English sound track. This can be very distracting. I
haven't seen this technique used anywhere else.
In Italy they use it in TV interviews or documentaries, never in
movies though, AFAIK.
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Enrico C

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